Il progetto Euporia proposto alla classe VA del liceo classico Tommaso Gargallo di Siracusa nell’ambito del Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (precedentemente Alternanza scuola lavoro) ha avuto inizio nell’anno scolastico 2017/18. L’attività prevede un lavoro strettamente filologico di analisi, di annotazione e di traduzione di un testo greco, condotto con l’ausilio delle tecnologie informatiche più avanzate messe a disposizione dall’Istituto di linguistica computazionale del CNR.
Il progetto ha come partner l’Istituto di Linguistica Computazionale “Antonio Zampolli” del Consiglio Nazionale delle Ricerche e si giova anche della collaborazione con il VeDPH dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e con il corso di laurea in Informatica Umanistica dell’Università di Pisa. Il tutor esterno è il dottor Federico Boschetti, che ha messo a disposizione degli studenti Euporia, una piattaforma web per l’annotazione tramite Domain Specific Languages di testi multilingui disposti in parallelo. Gli incontri con il dott. Boschetti si sono tenuti a distanza tramite Hangouts-Meet. La classe ha svolto anche la funzione di tester fornendo dei feedback volti a migliorare l’interagibilità con il programma. Nell’anno scolastico 2018/2019 ha partecipato al progetto anche la classe III C del Liceo Gargallo guidata dalla prof.ssa di Greco Rossella Romeo, svolgendo il lavoro di analisi e di traduzione di una parte del primo episodio dei Persiani, i versi 248-268. Dal 2018/19 due classi del liceo classico Galilei di Pisa hanno cominciato a utilizzare la medesima piattaforma informatica già sperimentata dagli alunni del Liceo Gargallo.
Il lavoro della V A ha subito una battuta d’arresto a causa della sospensione delle lezioni in presenza per l’emergenza coronavirus, pertanto si presenta in una veste non definitiva e necessita di un’ulteriore revisione.
Gli studenti hanno lavorato sui Persiani di Eschilo.
Il testo è stato suddiviso in porzioni prendendo come punto di riferimento la divisione interna di una tragedia: Prologo, parodo, episodi, stasimi ed epilogo. Nel corso delle 97 ore dedicate al progetto gli studenti hanno completato 210 versi, la parodos della tragedia e una parte del primo episodio. Il lavoro è stato condotto sull’edizione critica di Hermann risalente al 1852 e dunque non coperta da copyright, disponibile on line sul sito di libera consultazione archive.org. L’analisi del testo è stata rivolta alle figure retoriche e ai composti. Il lavoro ha previsto anche il confronto con la traduzione di Giuseppe Fraccaroli del 1872.
L’attività ha avuto la durata complessiva di 109 ore così suddivise:
62 ore nel laboratorio di informatica della scuola, dotato di 24 computer, LIM e linea internet.
5 ore presso il salone Pirandello del liceo Gargallo dove si è svolto il seminario di studi La scena, il libro, la rete, organizzato da CNR-ILC di Pisa, Università di Pisa e Liceo Gargallo, nel corso del quale anche quattro studenti della classe hanno tenuto un intervento. (Docenti intervenuti: dott. Federico Boschetti, CNR-ILC e VeDPH, prof. Enrico Medda, Univ. di Pisa, prof.ssa Antonella Candio, Univ. di Pisa, Fabio Nolfo, Univ. di Macerata / LMU München).
12 ore riguardanti il corso sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
10 ore nel laboratorio di informatica della scuola.
5 ore presso il salone Pirandello del liceo Gargallo dove si è svolto il seminario di studi La filologia nell’era digitale: il caso Eschilo, organizzato da CNR-ILC di Pisa, Università IUAV di Venezia e Liceo Gargallo, nel corso del quale anche cinque studenti della classe hanno tenuto un intervento. (Docenti intervenuti: dott. Federico Boschetti, CNR-ILC, prof.ssa Monica Centanni, Univ. IUAV di Venezia)
12 ore nel laboratorio di informatica della scuola.
3 ore giornata di studi in videoconferenza Hangouts-Meet, L’Arcipelago Euporia: dalla ricerca alla didattica e ritorno, organizzato da Università di Pisa, Venice Centre for Digital Humanities - Università Ca’ Foscari, liceo Gargallo, liceo Galilei di Pisa. (Docenti intervenuti: dott. Federico Boschetti, CNR-ILC e VeDPH, prof. Andrea Taddei, Univ. di Pisa, prof.ssa Gloria Mugelli, Univ. di Pisa).
Il lavoro è stato diviso in quattro fasi:
Alla prima fase consistente in un tradizionalissimo lavoro di analisi morfosintattica, di pari passo con una traduzione quanto più letterale possibile, è seguito un approfondimento filologico, necessario alla completa ricezione del messaggio e in particolare all’annotazione al testo, per la quale è stato utilizzata la piattaforma Euporia. In seguito il gruppo classe ha elaborato una nuova traduzione della parodos rispettosa dei valori teatrali della tragedia. Si è proceduto infine a un confronto fra il testo greco e la traduzione di Giuseppe Fraccaroli del 1872, che è stata analizzata dal punto di vista retorico, metrico e sintattico. Quest’ultima attività ha costituito l’occasione per gettare uno sguardo sulle tendenze della filologia italiana del secondo ottocento.
Il consiglio di classe ha operato la selezione delle competenze raggiungibili con l’attività scegliendo fra quelle previste dal Supplemento Europass al Certificato per i licei classici.
L’attività di traduzione comporta la riformulazione di un testo originario in un testo nuovo. Si tratta di quello che tecnicamente viene chiamato passaggio dal prototesto al metatesto, procedimento che si sviluppa in tre fasi:
La prima lettura del testo ha preso avvio quando gli alunni frequentavano la classe terza. E’ stato dunque necessario anticipare la trattazione delle unità di apprendimento relative alla tragedia e a Eschilo, normalmente nel programma del quarto anno, che sono state iniziate subito dopo lo studio dei poemi omerici sfruttando l’ampliamento del monte orario annuale per le esigenze del progetto di Alternanza Scuola Lavoro. Quest’anticipazione non è apparsa forzata, anzi sul piano didattico è risultata proficua perché ha consentito di spalmare lo studio di un quadro complesso come la tragedia fra il terzo e il quarto anno.
Un testo come i Persiani, composito, labirintico, aperto a varie chiavi interpretative si è rivelato particolarmente efficace per cogliere a fondo i caratteri della poesia tragica del quinto secolo e ha consentito di valorizzare l’attività del tradurre come esperienza che si svolge per gradi di sempre maggiore e capillare ricognizione del testo fino a farne emergere tutti i livelli di significato.
La fase della traduzione vera e propria è stata preceduta dall’attività di versione del testo, una traduzione a calco, il più possibile letterale che ha proceduto di pari passo con l’analisi morfosintattica.
La fase di ricodifica è stata preceduta da una breve discussione sul concetto di pratica traduttiva. Evitando accuratamente ogni tecnicismo, che sarebbe risultato sproporzionato al contesto, è stato osservato che quasi mai in classe si traduce ma prevalentemente si volge in modo interlineare, anche se con attenzione e cura della forma italiana. Esiste invece una vera e propria teoria della traduzione che procede con metodo e tecniche ben precise di cui si può avere un’idea analizzando alcuni termini chiave inerenti all’ambito: manipolazione, addomesticamento, straniamento, progetto traduttivo, scopo traduttivo.
In seguito è stato proposto agli alunni di focalizzare il luogo, il tempo e lo scopo della traduzione che si andava a fare e di mettere in relazione questi elementi con i vincoli che il testo pone elaborando una strategia traduttiva. Tuttavia gli adolescenti colgono più degli adulti “quel sentimento di invalicabile distanza” che separa un testo della classicità dal lettore moderno e tendono a conservare questa distanza ricorrendo istintivamente a un lessico arcaico e solenne. E’ stato dunque necessario decidere i punti fermi cui fare riferimento in fase traduttiva che sono stati così sintetizzati: rendere la traduzione moderna, orientarla ai modelli del parlato, restituire, laddove possibile, l’icasticità del testo.
Per ciascuno studente è stata predisposta una griglia di valutazione che contiene gli indicatori attinenti alle diverse fasi del lavoro. Nella fase del confronto con la traduzione di Fraccaroli sono state valutate le conoscenze di sintassi, e grammatica in gioco e la capacità di applicare tali conoscenze in un contesto nuovo.
Nella fase dell’annotazione dei testi è stata valutata l’ampiezza e la profondità del contenuto, l’uso del linguaggio specifico, la precisazione delle citazioni, l’applicazione delle conoscenze di letteratura, la capacità di esprimersi in sintesi e in corretto italiano.
Nella fase della traduzione la valutazione ha tenuto conto della corretta e motivata scelta dei termini e delle disposizioni sintattiche, della creatività e del gusto.
In tutte le fasi di lavoro è stata oggetto di valutazione la capacità di impadronirsi degli strumenti informatici per rendere il lavoro efficiente e compatto nei tempi.
Sono stati, infine, valutati i comportamenti tenuti dagli studenti in situazione lavorativa.
Per quanto attiene alla descrizione delle diverse articolazioni del lavoro si rimanda alla relazione dei ragazzi della V A, che è una sintesi tratta dalle ampie relazioni, accompagnate da PowerPoint esplicativi, preparate per l’esposizione del progetto durante gli Esami di Stato, come richiesto dalla normativa vigente.
Marilena Crucitti